Ti sei mai chiesto se il fatto di pensare troppo possa diventare un problema?
La maggior parte di noi considera la capacità di pensare in modo logico e razionale esclusivamente come un pregio, e non considera che può esistere un altro lato della medaglia.
Nel ventunesimo secolo non abbiamo difficoltà a svilupare nuove idee, a pensare, a risolvere problemi logici. Il nostro vero problema è esattamente il contrario: non sappiamo come smettere di pensare a comando e come non pensare a qualcosa quando un ricordo o una preoccupazione pensiero ci fa del male, ci fa soffrire.
Finisci di lavorare alle 18.30 e dopo aver chiuso la porta dell’ufficio non riesci a staccarti da quello che è successo lì dentro, non riesci a smettere di analizzare, rimuginare riguardo a quantoti ha detto il capo e continui a pensare e a programmare la giornata successiva.
I pensieri possono essere intrusivi (ad es. una frase fissa sotto forma di tarlo che scava, rode, morde gli altri pensieri e si nutre di loro appropriandosi dello lo spazio della nostra mente).
I pensieri possono essere ossessivi – pensieri dai quali non riusciamo a liberarci, che girano nella nostra mente come un disco rotto.
I pensieri possono avere la forma di domande alle quali cerchiamo risposte.
Lo amo o non lo amo? Come posso essere sicura che lui non mi tradisca? Cercare la risposta a questa domanda, che non puoi avere prima di averla posta, fa si che la persona entri in un labirinto dal quale non c’è via d’uscita.
Allora come smettere di pensare troppo?
Guarda il materiale del seminario su “Emozioni (IN)Gestibili – Penso troppo. Come smettere di pensare troppo e iniziare a vivere” che ho tenuto a Modena.