Come mamma di due figli ( Klara, 7 anni e mezzo, e Alexander, 4), psicologa e psicoterapeuta breve strategica, in questo periodo, ovvero da agosto ad ottobre, mi sono confrontata con altre mamme su che tipo di corsi extrascolastici far fare ai bambini, come aiutarli a studiare in autonomia, come sviluppare la loro empatia e la loro capacità di gestire i conflitti a scuola.
Vi presento le tre aree che costituiscono le competenze, sia nostre che dei nostri figli.
- Conoscenze
- Capacità
- Atteggiamento mentale
Conoscenze – ovvero tutte le informazioni ed i concetti che ogni bambino dovrebbe possedere per poter capire come funzionano il mondo e la realtà circostante. Chi è responsabile dello sviluppo di questa aree? La scuola dovrebbe fornire tutti gli strumenti per poter imparare italiano (leggere, scrivere, comprendere i testi, conoscere la letteratura), matematica (contare, sviluppare il pensiero astratto, ecc), geografia, scienze, informatica, inglese… Sappiamo che ogni scuola è diversa e quello che fa la differenza sono gli insegnanti. La loro passione, la loro pazienza e la loro capacità di insegnare sono alla base di un lavoro ben fatto.
Molto spesso non possiamo scegliere la scuola in cui mandare i nostri bambini, non possiamo mandarli alla scuola privata (non sempre, poi, sono le migliori), ma quello che possiamo fare è influenzare l’atmosfera scolastica partecipando attivamente alla vita della scuola. Quando non siamo contenti dell’istituto, non lamentiamoci e basta, non cerchiamo dei colpevoli ma cerchiamo di pensare come raccontare ai bambini mondo che ci circonda in modo nuovo. Ogni cosa che succede intorno a noi può diventare lo stimolo per imparare nuove cose.
Come potete immaginare, le sole conoscenze non bastano, ma bisogna sviluppare anche diverse capacità e atteggiamenti mentali verso la realtà che ci circonda.
Capacità
Che capacità dovrebbe possedere tuo figlio per stare bene al mondo con se stesso e con gli altri?
Nell’arco della vita ognuno di noi deve imparare a fare tantissime cose. Qui vi presento le capacità di base che permettono di sviluppare la giusta autostima.
2a. Capacità di vita, ovvero capacità di prendersi cura di se stessi.
Ogni bambino, ad età diverse, deve imparare a vestirsi, lavarsi, mangiare autonomamente, prendersi cura della propria salute, saper lavare i propri vestiti e saper chiedere aiuto.
Tutto dipende dall’età del bambino.
Ogni genitore deve creare le opportunità grazie alle quali il figlio potrà imparare a prendersi cura di sé. Ovviamente mamma e papà saranno più bravi a farlo, ma bisogna avere fiducia che anche i bambini ne siano in grado.
Possiamo insegnare loro queste cose inventando dei giochi: “Corso base di come mettere a posto i piatti e bicchieri nella lavastoviglie”, “livello intermedio del corso: come fare la lavatrice”. Ovviamente queste attività richiedono uno sforzo da parte dei genitori, ma è davvero una grande soddisfazione vedere i figli orgogliosi e contenti riuscire a fare queste cose.
2b. Capacità di prendersi cura del proprio ambiente.
Come prendersi cura della propria stanza, mettere a posto i giochi, mettere nel proprio armadio i vestiti piegati. Ogni bambino dovrebbe imparare a pulire il bagno, mettere gli asciugamani puliti, pulire la cucina, spazzare, mettere i piatti nella lavastoviglie, ecc. Le pulizie non si fanno da sole. Ovvio, la mamma e papà o la donna delle pulizie lo faranno meglio, ma non è questo il punto. Il bambino non si può aspettare che così sarà per sempre.
2c. Capacità di prendersi cura di sé stessi nelle relazioni con gli altri.
Qui parliamo del comportamento assertivo dei figli, che spesso modellano il proprio comportamento su quello dei genitori. Cosa significa?
Ogni bambino deve imparare ad esprimere liberamente tutte le sue emozioni senza essere giudicato, e deve imparare ad essere empatico: ovvero capire i sentimenti altrui. Deve sapersi difendere quando qualcuno lo offende o lo aggredisce verbalmente. I nostri figli devono saper gestire le critiche degli altri ed imparare a stabilire dei limiti. È compito dei genitori far sviluppare l’autostima dei propri figli insegnando loro come comportarsi in modo assertivo e facendo sviluppare la loro intelligenza emotiva.
Mandarli ad un corso è una buona idea? NO. Siamo noi che possiamo iscriverci ad un corso se ne sentiamo la necessità, ma ricordiamoci che siamo noi genitori i modelli che i bambini possono imitare.
2d. Capacità di costruire le relazioni con gli altri.
In questa era digitale dove comunichiamo prevalentemente online, è sempre più difficile costruire delle relazioni sane con gli altri. Ogni bambino dovrebbe saper esprimere i propri sentimenti e il proprio effetto, così come dovrebbe sapere come accogliere l’affetto che gli altri hanno nei suoi confronti. Dovrebbe imparare come prendersi cura degli amici, come riconoscere le relazioni sane da quelle tossiche, ovvero quelle che ci fanno stare male.
Parliamo con nostri figli. Facciamoci raccontare cosa succede, senza giudicare, senza criticare quando hanno sbagliato, ma suggerendo comportamenti alternativi.
Inoltre, anche noi genitori dobbiamo valutare come curiamo le nostre relazioni, se parliamo bene dei nostri amici, se ci lamentiamo tanto degli altri. I bambini lo osservano e pensano che il nostro sia il modo giusto di rapportarci con gli altri.
2e. Capacità di riconoscere i propri punti di forza e saperli sviluppare.
La capacità sono alla base delle competenze professionali. Se osserviamo bene i nostri figli, sappiamo riconoscere quali sono i loro punti di forza e possiamo aiutarli a portarli al livello più alto.
Se nostro figlio non vuole giocare pallone, va bene. Forse si diverte di più a cercare di capire come funziona il termosifone oppure a costruire una catapulta di Lego. Non dobbiamo cercare di soddisfare i nostri sogni mai realizzati attraverso i nostri figli, invece, è importante aiutarli a sviluppare il loro potenziale. Questa consapevolezza permetterà loro di scegliere o addirittura inventare un lavoro che li appassiona, e non quello che “conviene” fare.
2f. Capacità di gestire soldi e saperli guadagnare.
Questo è un argomento molto vasto che dovrebbe essere approfondito ulteriormente, ora presenterò solo le basi. I bambini dove possono apprendere questa capacità? Ovviamente a casa.
Se noi adulti abbiamo un rapporto sano con il denaro, sappiamo come risparmiare e sappiamo come investire, allora anche loro, osservandoci, potranno sviluppare lo stesso atteggiamento. Di questi tempi accade spesso, invece, che cresciamo dei figli iper-consumatori, ma che non sono in grado di generare ricchezza. Cresciamo figli che sanno come spendere i nostri soldi, ma che non sanno gestire i loro. Se i ragazzi ottengono tutto senza doverselo “sudare”, crederanno che è così che funziona. Alcune famiglie creano l’impressione nei figli che ci siano sempre soldi disponibili per tutti i loro desideri. Altre famiglie, all’opposto, insegnano che “I soldi non ci sono mai, mancano sempre” anche se non è vero. Entrambi sono atteggiamenti scorretti.
Dobbiamo insegnare ai nostri figli che sì, “puoi spendere dei soldi, ma prima li devi saper guadagnare”.
Che atteggiamento abbiamo noi genitori verso il nostro lavoro? Lo vediamo come una punizione, una tortura, l’attività malefica che non ci permette di fare quello che amiamo davvero?
L’atteggiamento giusto – la nostra relazione con la realtà.
Un altro compito dei genitori è quello di aiutare i figli a sviluppare una sana relazione con la realtà circostante. Vorresti che i tuoi figli sviluppassero un atteggiamento positivo o negativo? Efficace ed efficiente oppure ansioso e depresso?
Non sono cose che si imparano in un giorno, ma sono atteggiamenti che diventano parte della nostra personalità, e, se molto radicati, diventano difficili da modificare.
Credetemi: è proprio l’ l’atteggiamento giusto che fa la differenza. Si possono avere tutte le conoscenze del mondo, ma senza un sano atteggiamento verso se stessi, gli altri e il mondo, non si arriva lontano.
Quale approccio verso la realtà può aiutare i bambini? Ecco l’elenco dei comportamenti che incoraggio, insegno e spiego a i miei figli:
1- curiosità: oggi con Internet si può scoprire di tutto, basta essere curiosi.
2- seguire i propri valori. A partire dai 10 anni di età possiamo parlare dei valori con i nostri bambini – cosa è importante nella vita per te? Amici, Salute, Bellezza, Sicurezza, Amore, Soldi, Famiglia? Si può scegliere tra tanti valori ed è importante che lo si faccia consapevolmente.
3- proattività – quando i figli sono autonomi, sanno cosa devono fare senza cercare scuse e si impegnano a fare le cose che per loro sono importanti.
4- cercare soluzioni – non arrendersi di fronte alle difficoltà. La mente è propensa a cercare soluzioni: se c’è problema, c’è anche un soluzione.
5- autodisciplina – essere responsabili di se stessi, sapere che si devono fare i compiti, che bisogna portare a scuola la merenda o la borsa per la piscina. A 10 anni devono essere in grado di svegliarsi da soli con la propria sveglia e prepararsi in modo autonomo.
6- mantenere le promesse – imparare a rispettare la parola data. Se noi, come genitori, non lo facciamo, ovvero non manteniamo le nostre promesse, perdiamo la nostra credibilità, e anche loro non saranno in grado di mantenere le loro.
Questi sono i 3 elementi che costituiscono le competenze nostre e dei nostri bambini.
Quindi, invece di mandarli a mille corsi pomeridiani riempendo ogni minuto del loro tempo libero, pensiamo a come possiamo preparare insieme a loro il terreno per fare spazio a nuove capacità così importanti nella vita di ogni persona.
Vi chiedo ora di riflettere: quale capacità e quale atteggiamento verso la vita vorrei che mio figlio sviluppasse in questo momento? Cosa gli serve di più? Concentrati su pochi elementi finché non diventano delle abitudini vincenti.
A voi anche il video dove spiego bene concetti esposti sopra.