Genitori anziani: la relazione tra genitori e figli evolve nell’arco di tutta la vita. In genere ci si concentra sulla relazione tra genitori e figli piccoli, o tra genitori e adolescenti, mentre si parla poco della relazione che si instaura quando siamo adulti e i nostri genitori invecchiano e non sono più autosufficienti. Quando diventiamo adulti, la dinamica e la direzione dei rapporti cambiano, e adesso noi, figli adulti, dobbiamo prenderci cura dei nostri genitori, sono loro a chiederci aiuto e diventiamo noi i responsabili della loro vita: salute, prevenzione, rapporti sociali, ecc… La crisi può emergere quando si compromette l’equilibrio tra PIACERE e DOVERE: quando il senso del dovere sovrasta il piacere di essere presenti nella relazione e di ricambiare quello che loro hanno fatto per noi fino a quel momento.
Quando i figli adulti si sentono obbligati (da sé stessi, dagli altri, dal loro stesso senso di colpa) ad aiutare i genitori anziani e si dimenticano di se stessi, smettono di soddisfare le proprie esigenze e non sanno come gestire il proprio lavoro. Quando ci sentiamo in dovere di fare qualcosa, tutto diventa un compito da eseguire. Devo fare la loro spesa, devo portarli dal medico, a fare degli esami, devo comprare le medicino, devo fare loro compagnia…
Attenzione: non è il caso di tutti. Questa è la situazione di alcune persone che, nella voglia di aiutare gli altri, hanno dimenticato di aiutare se stessi.
Ora, pensa al tuo ultimo viaggio in aereo: ricordi le istruzioni in caso di problemi?
<<Prima di mettere la mascherina ai tuoi bambini, mettila a te stesso>>.
Quando vuoi aiutare gli altri, dedicando loro il tuo tempo, la tua energia e il tuo impegno, assicurati prima di poter soddisfare contemporaneamente i tuoi bisogni emotivi, sociali e di crescita. Devi trovare il tuo l’equilibrio tra piacere e dovere. Quando nella vita vince sempre il dovere, poi arrivano inevitabilmente frustrazione, rabbia e stanchezza emotiva, derivanti dallo squilibrio patologico. In questo caso, se passiamo del tempo con i nostri genitori anziani o con i familiari che ne hanno bisogno, lo facciamo con freddezza, fornendo il solo supporto materiale e non sperimentiamo quell’affetto e quei piccoli gesti che dimostrano quanto ci teniamo davvero, che non timbriamo il cartellino spuntando l’ennesimo compito quotidiano. L’incapacità di aiutare gli altri in modo costruttivo porta ad allontanarsi da loro. A volte è meglio dire di “no”, anche se all’inizio ci sentiamo in colpa, per evitare poi di litigare e arrabbiarsi con le persone che per tutta la vita sono state disponibili ad aiutarci. E tu, riesci a mantenere l’equilibrio fra piacere e dovere? Sai dire qualche “no” per privilegiare i “si”? Sai salvaguardare il tuo benessere per essere in grado di migliorare la vita dei tuoi cari? Sai gestire la tua energia emotiva e ricaricarla lasciando anche spazio alle cose che ami della tua vita per condividerla con le persone che in questo momento ne hanno bisogno?
C’è sempre tempo per imparare. Il 29 settembre 2018 parte la terza edizione del percorso di 20 ore per imparare, in piccoli gruppi, come gestire le emozioni di base: le nostre paure e le preoccupazioni, la rabbia e le frustrazioni, i momenti di tristezza, i piaceri e i doveri nella nostra vita. Attraverso le esercitazioni e i compiti a casa, i partecipanti saranno in grado di capire le psicotrappole nelle quali cadono e impareranno a trovare le soluzioni ai problemi che le innescano. Tutto questo porterà al miglioramento della tua vita relazionale, familiare e lavorativa.
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